1945-50 – Mussolini

Tre giorni dopo a liberazione, il 28 aprile 1945, Benito Mussolini
che durante l’ultimo tentativo di fuga è stato catturato dai partigiano, è
condannato a morte e fucilato insieme a Claretta Petacci, la sua amante. I
corpo è esposto a Milano, in piazzale Loreto, e subisce un assurdo accanimento
popolare.

Mussolini ha obiettivamente caratterizzato ¼ del 20° secolo
italiano. La sua fucilazione e lo scempio del cadavere rappresentano il
distacco e il rinnegamento  dell’avventura fascista da parte del popolo.

Il giudizio complessivo sul ventennio del regime è
indubbiamente negativo, ma non tutto quanto è stato fatto nel periodo fascista è
da buttare. Tra le cose positive vorrei ricordare:

         
Il Concordato  (o Patti Lateranensi)
che dopo la fine del “Non Expedit” abrogato da Benedetto XV nel
1919, sanciscono il reciproco riconoscimento tra Stato Italiano e Chiesa
Cattolica e stabiliscono le loro relazioni sia civili che religiose.

         
Il sabato semi-festivo (detto anche
sabato fascista) introdotto nel 1935: il sabato pomeriggio diventa festivo
anche se nelle intenzioni del legislatore il lavoratore avrebbe dovuto
dedicarlo al partito

         
Bonifiche territoriali in varie
parti d’Italia, possiamo ricordare quelle in Veneto e nel Lazio (bonifica
pontina)

         
Orgoglio Nazionale –
mortificato dalla “vittoria mutilata” del 1° guerra mondiale e
circoscritto a poche regioni del Nord il senso dell’Unità Nazionale e l’orgoglio
di essere italiani esaltato da Mussolini si diffonde ampiamente.    

1945-50 – Mussoliniultima modifica: 2009-04-04T15:18:36+02:00da storia60a
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