1945-50 USA

USA1.gifGli Stati Uniti, guidati dal presidente Harry S. Truman dall’aprile 1945, erano determinati ad aprire i mercati mondiali al capitalismo e a modellare il mondo del dopoguerra secondo i principi stilati dalla Carta Atlantica:

–> autodeterminazione del singolo individuo

–> pari accesso economico e opportunità  per tutti

–> ricostruzione del capitalismo in Europa, con l’obiettivo di riportarla ad essere centro degli affari mondiali.

Per Truman la missione era quella di portare una pace duratura e una genuina democrazia nel mondo.

La II guerra mondiale aveva portato enormi distruzioni di infrastrutture e falciato la popolazione in tutta l’Europa e l’Asia, dall’Atlantico al Pacifico non lasciando indenne quasi nessuna nazione.

L’unica grande potenza industriale del mondo ad emergere intatta e addirittura molto rafforzata in prospettiva economica, erano gli USA, che si mossero rapidamente per consolidare la loro posizione.

USA5.jpgGrazie alla superiorità economica di cui godevano gli Stati Uniti poterono guidare lo sforzo per asserire la loro visione del mondo presso le nuove agenzie internazionali: la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, che vennero create per assicurare un’economia internazionale aperta e capitalista. L’Unione Sovietica decise di non prendervi parte.

Anche i sovietici videro i loro interessi vitali e la loro sicurezza nazionale a rischio nel mondo del dopoguerra.

Stalin instaurò regimi favorevoli a Mosca in Polonia, Romania, Germania Est e Bulgaria, in contraddizione con le sue dichiarazioni di Yalta, quando assicurò che “libere elezioni” si sarebbero svolte nell’Europa Orientale.

Winston Churchill, da lungo tempo un deciso anticomunista, condannò Stalin per aver circondato il nuovo impero russo con una “Cortina di ferro”.USA3.jpg

Negli Stati Uniti, il contenimento dell’Unione Sovietica divenne ben presto una dottrina di politica estera. Per raggiungere tale obiettivo venne elaborata la Dottrina Truman, enunciata nel discorso al Congresso del marzo 1947, la quale sosteneva che gli USA avrebbero contribuito con 4 miliardi di dollari (in valuta del 2005) agli sforzi per “contenere” il comunismo.

Come avvenne in occasione della guerra civile greca (1946-1949), in Turchia e in Iran.

Truman insistette che se la Grecia e la Turchia non avessero ricevuto l’aiuto di cui avevano bisogno, sarebbero inevitabilmente cadute davanti al comunismo, con il risultato di un effetto domino di accettazione del comunismo in tutta la regione. Truman trasformò in legge la sua dottrina nel maggio 1947, garantendo 400 milioni di dollari in aiuti militari ed economici a Turchia e Grecia.

Dopo aver sperimentato il fungo atomico nel bombardamento di Nagasaki nel 1945, gli USA proseguono la costruzione delle bombe e quella all’idrogeno avrà effetti potenziali ancor più temibili.

Gli Stati Uniti capitalizzarono sulle paure della Guerra Fredda per lanciare un massiccio sforzo economico di ricostruzione, prima in Europa Occidentale e quindi in Giappone (oltre che nella Corea del Sud e a Taiwan). Il Piano Marshall iniziò a pompare 12 miliardi di dollari in Europa Occidentale. Stalin rispose bloccando l’accesso a Berlino, che era all’interno della zona della Germania sotto il controllo sovietico. Il confronto militare si profilava minaccioso mentre Truman si imbarcò in una impressionante e provocatoria mossa che avrebbe umiliato i sovietici a livello internazionale; traportare per via aerea i rifornimenti per Berlino, sopra la Zona Sovietica, durante il 1948-1949.USA4.jpg

Nel 1948 intanto si erano svolte in USA  le elezioni presidenziali. L’ indice di popolarita’ del presidente Truman, che era inaspettatamente succeduto alla massima carica dello Stato per la morte di Roosevelt, avvenuta il 12 aprile 1945, senza adeguata preparazione e con una personalita’ tanto inferiore a quella del suo predecessore, era calato in poco più di un anno dall’ 87 al 32 per cento. In tre anni, dal 1945 al 1948, i prezzi dei generi alimentari erano aumentati di quasi il cinquanta per cento. I massicci scioperi dei metallurgici, dei minatori, dei lavoratori nelle industrie dell’ automobile, delle compagnie elettriche e delle ferrovie sembravano aver messo a terra l’ economia americana, già provata dai problemi della riconversione dall’ industria di guerra a quella di pace, senza le colossali commesse statali richieste dalle necessità belliche.

In generale il pubblico, irritato dalla continua conflittualità sociale e dalla situazione di confusione in cui si trovava il governo, esprime un crescente malessere verso la politica del presidente.

Truman è stretto tra pressioni di segno opposto: da una parte, il mondo degli affari e gli stessi parlamentari democratici del Sud, che mirano alla liberalizzazione del mercato, senza gli impacci di vincolanti misure sociali; dall’ altra, i sindacati, potentissimi in America, e gli esponenti progressisti, che si muovono nella scia del New Deal rooseveltiano e chiedonono provvedimenti di sostegno per gli interessi dei lavoratori.

Fin da poche settimane dopo la fine della guerra, Truman aveva inviato al Congresso un programma in 25 punti, poi arricchito e ripresentato nel gennaio 1946, che proponeva una serie di misure a carattere sociale, con un Bill of Rights che prevedeva l’ adozione di una politica mirante a garantire il pieno impiego. Ma quel piano era stato ridimensionato, riducendosi  poi ad una  mera dichiarazione d’ intenti.

Di fronte allo sciopero dei ferrovieri, che nella primavera del 1946 sembrò far crollare l’ economia americana, in quanto minacciava il totale arresto dei trasporti su rotaia dopo che gli altri scioperi nelle maggiori industrie del Paese avevano già provocato una crisi senza precedenti, Truman fece mosse e contromosse nel tentativo di imporre una mediazione tra le parti in conflitto: dapprima annunciò la decisione di requisire gli impianti ferroviari, con la militarizzazione del personale e l’ intervento dell’ esercito; poi, invece, pose il veto al Case Bill, il progetto di legge che prescriveva una pausa di trenta giorni tra la proclamazione di un’ agitazione sindacale e l’ inizio dell’ astensione dal lavoro. Questa politica di pesi e contrappesi presentava il rischio di scontentare sia l’ una sia l’ altra parte. 

La situazione era obiettivamente difficile e  la politica di Truman rivelava i limiti intellettuali e culturali dell’ uomo.

Eppure, dalle elezioni presidenziali del 2 novembre 1948, Truman esce vincitore. Raccoglie  il 49,5 per cento dei voti, contro il 45,1 del suo avversario, il candidato repubblicano Thomas Dewey. Con le elezioni parziali del 1946, Truman aveva toccato il fondo dell’ impopolarità . In due anni era però riuscito a risalire la china:

–> La politica estera, basata sulla linea dura nei confronti dell’ URSS, che dava al popolo americano un senso di superiorita’ e di fierezza nazionale;

–> la costruzione del blocco occidentale, con il varo del Piano Marshall,

–> il Patto Atlantico e l’ appoggio al neonato Stato d’ Israele;

–> i provvedimenti a favore delle minoranze;

–> il veto al Bill Taft.Hartley, che indeboliva le capacita’ organizzative e le possibilita’ di resistenza dei sindacati, veto che non valse a bloccare la legge, ripresentata e approvata sia alla Camera sia al Senato, ma valse a riconciliare le simpatie del mondo del lavoro per il presidente democratico;

–> il tipo di campagna adottata, affidata a una media di dieci discorsi al giorno lungo 32 mila miglia, percorse con un treno appositamente allestito:

questi i principali ingredienti della vittoria di Truman alle elezioni del 1948.USA11.jpg

Nel 1949 Truman unì gli USA e altre undici nazioni con la costituzione della NATO, la prima alleanza “vincolante” tra USA ed Europa in 170 anni.

Stalin si vendicò integrando le economie dell’Europa Orientale nella sua versione del Piano Marshall, facendo esplodere la prima atomica sovietica nel 1949, firmando un’alleanza con la Repubblica Popolare Cinese nel febbraio 1950, e formando il Patto di Varsavia, la controparte est-europea della NATO.

Nel 1949, il governo nazionalista cinese di Chiang Kai-shek venne rovesciato dal leader comunista Mao Tse-tung, che proclamò la Repubblica Popolare Cinese. Mao viaggiò fino a Mosca, dove negoziò il Trattato di amicizia Cino-Sovietico.

Preoccupati dal crescente successo sovietico, i funzionari statunitensi si mossero rapidamente per aumentare ed espandere il “contenimento”. In un documento segreto del 1950  proposero di rafforzare i loro sistemi di alleanze, quadruplicare le spese per la difesa, e imbarcarsi in una elaborata campagna di propaganda per convincere gli americani a combattere questa costosa guerra. Truman ordinò lo sviluppo della bomba all’idrogeno; seguì un similare sviluppo sovietico.USA6.jpg

I primi anni 1950 videro i piani degli USA per formare un esercito della Germania Ovest, e le proposte per un trattato di pace con il Giappone che garantisse basi militari statunitensi a lungo termine, per far avanzare lo sviluppo delle forze armate statunitensi nell’Asia Orientale.

La Dottrina Truman contribuì anche al primo coinvolgimento americano in Vietnam. Truman tentò di aiutare la scommessa francese di tenersi strette le proprie colonie in Indocina. Gli USA rifornirono le truppe francesi con equipaggiamento e consiglieri militari, allo scopo di combattere un giovane Ho Chi Minh e i rivoluzionari comunisti nella prima guerra d’Indocina.

1945-50 USAultima modifica: 2009-10-13T16:32:00+02:00da storia60a
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